La leggenda del Re Pescatore, Terry Gilliam

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view post Posted on 3/3/2010, 08:53
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Fata livello 110
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La leggenda del Re pescatore

Ciao a tutti!
Ho visto questo film e mi ha suggestionata nel senso forte della parola, cioè un po sconvolta, ma benevolmente.
Mi ha dato l'impressione di un mondo ancora d'amore nonostante le frenesie alterate dal racconto presentato con una crudezza (però poetica) di immagini. Ci si sposta dai grattacieli e bassifondi metropolitani ai castelli ed ai cavalieri del Medioevo.
Suggerirei a tutti di vederlo. La ricerca, attraverso il sentimentalismo e l'amicizia che nasce tra ai due protagonisti, del Santo Graal, (coppa in cui bevve Gesù nell'ultima cena), è la speranza di un riscatto a tutta la violenza in cui siamo costretti a vivere.
Recensione del film "La leggenda del Re Pescatore" 1991 - regia di Terry Gilliam

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Parry (Robin Williams), un ex professore di storia medioevale impazzito dopo la morte violenta casuale della moglie e ridotto a vivere come un barbone, cerca il Santo Graal nella New York di oggi.
Lo aiuta Jack Lucas (Jeff Bridges), un disc-jockey in crisi che si sente indirettamente responsabile del suo lutto.
Un "elogio alla pazzia poetica", una trasfigurazione fantasy della giungla metropolitana come unico modo per sopravvivervi che rielabora liberamente alcune suggestioni della "terra desolata" di T.S.
Gilliam racconta il mondo contemporaneo in chiave fantastica partendo dalla sceneggiatura ricca di battute memorabili, dell'esordiente Ricahrd LaGravenese ( che appare nella parte dello yuppie con la camicia di forza.
La ricognizione surreale che appare all'interno di un mondo drammaticamente attuale, composto da "scarti di fabbrica" homelees seduti agli angoli delle strade come "semafori morali" per passanti frettolosi, pare una versione aggiornata di certe fiabe alla Frank Capra, dove i miracoli non risolvevano le ingiustizie, ma perlomeno riaffermavano il valore dell'Utopia.
Bravissisme le interpreti femminili, capaci di tener testa ai due gigioni di ormai consolidata bravura. Amanda Plummer premiata con l'Oscar per la migliore attrice non protagonista.
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Il film mi è davvero piaciuto.
I personaggi sono affascinanti, le motivazioni del loro esistere si presentano raccolte nel dolore e nella rimonta che dalla disperazione porta alla speranza .
Scene immense, scioccanti e toccanti. Prende il cuore e affascina. Esprime sentimenti sopra le righe di personaggi ultra eccentrici. Di loro il disc-jockey si presentava come il meno probabile altruista, freddo e un po cinico. Invece mette in gioco il suo lavoro e la sua vita di conquistatore di consensi per dedicarsi al recupero della stabilità mentale del professore di storia medioevale. E questo lo porta a tornare bambino ed a ritrovare una genuinità perduta e valori di amicizia vera, senza ricavo di interessi, tutta imperniata nel dare e nel ritrovarsi.

Saluti

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