Nuovi amici
Da circa una decina di giorni viene a trovarmi un gattino grigio, giovane. Passa da quì per vedermi e per farsi vedere, gli piaccio. Lo chiamo e lui mi degna di attenzione, poi si allontana ma si ferma un po più in là sul sentiero asfaltato dove mi posto dai gradini di casa, a guardare alberi, piante, beandomene.
Si mette a pancia in su, si arrotola con discrezione per farmi capire che è sensibile alle effusioni, mostrando i morbidi peli bianchi del ventre gradevolmente accostati nei toni al dorso.
Vorrei accarezzarlo, non vuole, si sposta. Non vuole asservirsi, preferisce che io resti asservita a lui, forse si compiace della mia dipendenza.
In questa passerella di distaccato approccio resto con le mani senza carezze, ma non lo vorrei appiccicato a me, ammiro la sua padronanza, il suo bisogno di autonomia, di libertà anche da chi lo attira.
Ieri gli ho dato del latte, ne ha bevuto poco, si sa dosare, è padrone delle sue voglie.
oggi si è avvicinato, si è strofinato a scatti alle mie gambe saltellando come un grillo, ma non era dolce. Infatti ho allungato una mano e lui mi ha graffiata, mi è uscito il sangue. Ha gli occhi nebulosi, nasconde qualcosa. Anch'io non desidero dipendenze.